“A cura del Pastore Daniele Di Iorio”, Intervento sulla deriva ecumenica contemporanea

Intervento sulla deriva ecumenica contemporanea
Negli ultimi anni, anche in ambienti evangelici fedeli alla Scrittura, si è diffuso un pensiero ecumenico che promuove un’unità fondata su ciò che accomuna cattolici e protestanti, a discapito delle verità dottrinali fondamentali.
Questa prospettiva, pur apparendo inclusiva e amorevole, finisce per compromettere il cuore dell’Evangelo.
1. La Riforma non fu un incidente storico

L’unità tra credenti è desiderabile, ma deve poggiare su basi solide.
La Riforma protestante non fu un malinteso o un eccesso storico, ma nacque come risposta necessaria alle deviazioni dottrinali della Chiesa Cattolica romana.
Le cinque “Sola” della Riforma non sono dettagli secondari, ma pilastri della fede biblica:
- Sola Scriptura (solo la Scrittura)
- Sola Fide (solo la fede)
- Sola Gratia (solo la grazia)
- Solus Christus (solo Cristo)
- Soli Deo Gloria (solo a Dio la gloria)
Il Concilio di Trento, con le sue condanne esplicite alla giustificazione per fede e alla Sola Scriptura, costituisce ancora oggi una frattura dottrinale insanabile.
2. L’essenzialismo teologico è un rischio spirituale
L’idea di concentrarsi solo su “ciò che è essenziale” appare pragmatica, ma è in realtà ambigua:
Chi stabilisce cosa sia essenziale?
La giustificazione per fede, ad esempio, non è negoziabile.
Una pretesa unità che sorvola sulle divergenze dottrinali, conduce a un compromesso spirituale e all’offuscamento della verità rivelata.
3. L’unità vera è solo tra i rigenerati
La Chiesa di Cristo è composta da persone rigenerate dallo Spirito e guidate dalla Parola.
La salvezza non si riceve tramite riti sacramentali o appartenenze istituzionali, ma per mezzo della nuova nascita(Giovanni 3:3).
Il Vangelo è esclusivo:

- Nessun intermediario tra Dio e l’uomo (1 Timoteo 2:5)
- Nessun purgatorio
- Nessuna mediazione dei santi
L’unità evangelica non può essere costruita a prescindere dalla rigenerazione spirituale.
Conclusione
La verità unisce; l’errore divide.
La Chiesa non ha bisogno di un ecumenismo confuso, ma di un ritorno deciso alla Parola di Dio.
Le Assemblee di Dio in Italia (ADI), fedeli alla Scrittura, rigettano ogni forma di unità che implichi il silenzio o la minimizzazione delle verità fondamentali della fede.
L’unità vera, infatti, è frutto dello Spirito Santo ed è visibile solo in coloro che sono nati dallo Spirito.
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L’analisi di Daniele Di Iorio,oltre a rivelare la competenza storica dell’autore, raccoglie il pensiero teologico alla base della proposta evangelica,ben stigmatizzato da Lutero,contro un depauperamento del messaggio di una cristianità mossa da altri interessi. Ciò che è l’essenza della proposta evangelica – quella che Di Iorio definisce ” non negoziabile” – oggi, in molti ambienti ,viene considerata fondamentalista e,quindi, da accantonare a pro di un ecumene che raccoglie le stesse istanze rifiutate dalla proposta evangelica medesima. Nel tentativo di adattare il massaggio ai tempi ,si mescolano principi e comportamenti avversi allo stesso evangelo in nome di una non meglio definita “unita”. Mi chiedo,a questo punto,dove sia l’unità dello Spirito in tale proposta: nel vivere e predicare ” tutto l’evangelo” o nel vivere secondo un’etica globalista che raccoglie le istanze da ogni provenienza ,anche se avverse alla santità del Vangelo?
Dio possa illuminare le menti.
L’unità va ricercata nella Verità
La verita` unisce.